Dalla Città al Deserto: densità nel paesaggio

I fenomeni di dispersione, sviluppo incontrollato e di conseguente entropia nel paesaggio, nel clima e nell’habitat naturale, sono analizzati in questa mostra attraverso la contrapposizione tra una serie di progetti urbani e una casa rurale nel deserto. Tra la densità degli agglomerati urbani e l’isolamento della casa rurale prende forma la riformulazione di un paesaggio naturale protetto. La sfida posta alla città, contenere la propria espansione incontrollata e ripristinare il verde nelle fascie adiacenti, è analoga a quella della casa rurale, sorvegliare l’ambiente naturale
che la circonda.
I progetti qui esposti, articolati a partire da un punto di vista fenomenologico, rappresentano quindici anni di lavoro volto a definire una nuova architettura urbana e nuove concezioni per le città periferiche ad alta densità abitativa. Le proposte della serie dedicata ai limiti della città - Edge of the City - sono sviluppate in primo luogo dal punto di vista del paesaggio, che guarda verso la città; sono elaborate in termini interni e spaziali, prima che di proiezione planimetrica. Questi spazi sono il frutto di una nuova posizione insita nello spessore – come lo definisce M.M. Ponty - che separa il soggetto percettore dal campo spaziale costruito. La permeabilità stratificata delle pareti trasversali della mostra, nel campo aperto, è contrapposta alla casa solitaria. La costruzione, composta da 32 elementi prefabbricati mediante procedimento digitale – l’involucro qui presentato è in scala 1:1 – sarà installata in due giorni su una mesa di 50 acri ad Abique, nel deserto del New Mexico (USA). La “Turbulence House” si sviluppa attorno ad un vuoto, riparato dalla luce, che i venti del deserto possono attraversare. L’abitazione, dotata di impianto a energia solare per la produzione di elettricità e di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, ha un profilo che sbuca dal terreno come se fosse la punta immaginaria di un iceberg che nasconde una massa assai più cosistente.
Tanto alla scala del paesaggio rurale, sorvegliato da una casa solitaria, che alla scala urbana di densi frammenti di città, nell’architettura può essere concretizzata una visione più ampia della società e del pianeta. Immaginiamo una nuova architettura che affronti le questioni urgenti, provocando una risposta poetica. Ciò a cui puntiamo, dunque, non è solo una soluzione ai problemi ambientali.
Ogni luogo in cui si costruisce è una porzione sacra della terra; l’architettura è l’arte
che lega natura e società.
Allestimento espositivo - Steven Holl
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